venerdì 11 settembre 2009

La doppia ora - Buone impressioni

Le buone impressioni suscitate da "La doppia ora" di Giuseppe Capotondi (uno dei due film italiani interessanti di questa stagione autunnale) trovano ulteriori conferme dalla reazione che si è vista dopo la sua proiezione al Festival di Venezia.

Il film racconta dell'incontro tra una cameriera in un hotel e un guardiano. Tra i due c'è sùbito un'intesa profonda, ma la storia d'amore viene bruscamente interrotta dalla morte dell'uomo durante una rapina. Le indagini della polizia faranno emergere che nessuno dei personaggi indagati è quello che sembra...


Dopo la proiezione di giovedì, "La doppia ora" ha riscosso gli applausi anche della stampa straniera.
Per quanto riguarda il fatto che questo Thriller non sembra un'opera italiana, il regista ha accettato (giustamente) in modo positivo e come un complimento questo tipo di osservazione, visto che sembra siano stati in parecchi ad aver avuto questa stessa impressione.
Capotondi ha dichiarato "Essere a Venezia è una sensazione mista di orgoglio e paura. Sono grato a Marco Mueller per avermi voluto qui, ma non sono certo al livello di Werner Herzog. Per il mio film e per gli stilemi del thriller e del noir, mi sono ispirato al cinema di Polanski, al primo Dario Argento e Lucio Fulci per quanto riguarda le atmosfere thriller e a Cassavetes per il lavoro sugli attori, ma anche a tutti quegli autori che indagano sull'anima."

E domani, sabato 12 settembre, c'è l'ultima giornata del Festival di Venezia.

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