sabato 24 ottobre 2009

Festival di Roma 2009

FESTIVAL DI ROMA

Dal 15 al 23 ottobre si è svolta la 4^ edizione del Festival Internazionale del Cinema di Roma.

Riporto l'articolo in cui vengono annunciati tutti i premiati di quest'anno.

23/10/09 - Una giuria internazionale composta da personalità del mondo delle arti e della cultura ha giudicato i film in concorso nell'ambito della Selezione Ufficiale. Milos Forman è il presidente, affiancato da Gabriele Muccino, Gae Aulenti, Jean-Loup Dabadie, Pavel Lungin, Senta Berger.
La giuria internazionale ha assegnato:

- Premio Marc'Aurelio d'Oro della Giuria al miglior film:Brotherskab / Brotherhood di Nicolo Donato
- Premio Marc'Aurelio d'Argento della Giuria alla migliore attrice:Helen Mirren per The Last Station
- Premio Marc'Aurelio d'Argento della Giuria al migliore attore:Sergio Castellitto per Alza la Testa
- Gran Premio della Giuria Marc'Aurelio d'argento: L'uomo che verrà di Giorgio Diritti


IL PREMIO ASSEGNATO DAL PUBBLICO
Il Festival Internazionale del Film di Roma prevede la partecipazione di tutti gli spettatori all'assegnazione del Premio Marc'Aurelio d'Oro del pubblico al miglior film - BNL. Ad ogni possessore di biglietto è stata consegnata, all'ingresso in sala, una tessera "gratta e vota" relativa al film in programmazione, con la quale il pubblico ha espresso il proprio gradimento. I film che hanno partecipato all'assegnazione del premio sono quelli in concorso della Selezione Ufficiale.
Il pubblico ha assegnato il:
- Premio Marc'Aurelio d'Oro del pubblico al miglior film - BNL: L'uomo che verrà di Giorgio Diritti


I PREMI ASSEGNATI DALLE GIURIE DI RAGAZZI
Due giurie, una composta da 29 ragazzi dagli 8 ai 13 anni e l'altra da 35 ragazzi dai 14 ai 17 anni scelti sul territorio nazionale, ha assegnato i premi della sezione Alice nella città.
- Premio Marc'Aurelio d'Argento Alice nella città sotto i 12 anni:Last Ride di Glendyn Ivin
- Premio Marc'Aurelio d'Argento Alice nella città sopra i 12 anni:Oorlogswinter / Winter in Wartime di Martin Koolhoven

- Menzione speciale: Vegas di Gunnar Vikene


IL PREMIO AL MIGLIOR DOCUMENTARIO
La giuria per i documentari diretta da Folco Quilici con Francesco Conversano, Salvo Cuccia, Giovanna Gagliardo, Gianfranco Pannone, Franco PiavolieSherin Salvetti ha assegnato il premio Marc'Aurelio d'argento al miglior documentario per la Sezione L'Altro Cinema | Extra.

- Premio Marc'Aurelio d'argento al miglior documentario per la Sezione L'Altro Cinema | Extra: Sons of Cuba di Andrew Lang

- Menzione speciale: Fratelli d'Italia di Claudio Giovannesi
- Menzione speciale: Severe Clear di Kristian Fraga


IL PREMIO ALLA CARRIERA

Dopo Sean Connery, Sophia Loren e Al Pacino, il Festival rende omaggio all'attrice che ha ricevuto più nomination nella storia dell'Academy, Meryl Streep. A lei viene assegnato il Premio Marc'Aurelio d'Oro alla Carriera.

(www.romacinemafest.it)

mercoledì 7 ottobre 2009

La custode di mia sorella

“La custode di mia sorella” di Nick Cassavetes, con Cameron Diaz per la prima volta in un ruolo drammatico.

TRAMA
Una coppia di genitori, per poter effettuare il trapianto di midollo spinale alla loro primogenita malata di leucemia, decide di concepire una seconda figlia il cui corredo genetico sia compatibile. Nonostante il buon rapporto che si instaura tra le due figlie, la secondogenita, all'età di 11 anni decide di interrompere le terapia e fare causa ai genitori. La svolta drammatica spinge a riflettere su alcuni problemi etici, morali e giuridici profondi.

CONSIDERAZIONI
Giudizio sicuramente positivo per questo film - vietato in Italia ai minori di 14 anni (anche giustamente, visto il tema e la presenza di scene molto forti).

NOTA STONATA
L'unica nota stonata del film può essere una frase ambigua pronunciata nella prima parte, che si può prestare a facili strumentalizzazioni e generalizzazioni.
Mi riferisco alla frase
"Abbiamo agìto contro natura e siamo stati puniti".
SPUNTI di RIFLESSIONE
Come per qualunque opera, anche in questo caso è possibile partire da questo film per aprire profonde riflessioni su varie tematiche, iniziare ampi dibattiti, in campo nazionale o anche internazionale, soprattutto in questo caso in cui vengono toccati argomenti molto importanti e delicati, ma fondamentali.

  • A partire dal tema della creazione di persone/copie genetiche al solo scopo di prelevare da esse organi da reimpiantare nelle persone originali (rischio già trattato, ad esempio, in "The Island").
  • Da qui, si potrebbe arrivare a trattare anche argomenti come i rischi che ci possono essere lasciando Scienza, Ricerca e Sanità senza limiti di alcun genere (anche morali) e senza controlli.
  • Così si finirebbe per trattare anche delle sperimentazioni superflue, inutili e immorali (attualmente si parla di un 80% in tal senso).
  • C'è poi il rischio della creazione (volontaria o involontaria) di nuove malattie (come ipotizzato, ad esemio, nel film "Mission: Impossible 2", e come si dice sia avvenuto per l'AIDS e anche per il virus A/H1N1)
  • Quindi, c'è il tema (molto attuale) dell'accanimento terapeutico, su cui si erano accesi i riflettori in Italia con il caso Englaro (durato 17 anni). Attualmente, purtroppo, invece di aprire il dibattito nazionale e interpellare i cittdini su un argomento tanto importante, è stata presentata la legge Calabrò in tema di Testamento Biologico che, oltre a non essere minimamente il frutto di discussioni o referendum popolari, va contro una parte non trascurabile dei cittadini italiani (che si sono espressi diversamente in questi anni), e va esattamente nella direzione opposta rispetto ai provvedimenti che si stanno prendendo in paesi come la Germania e la Gran Bretagna, per non parlare dell'Olanda. L'assurdità della legge presentata diventa evidente in passaggi contraddittori come il seguente:
    "2.Il divieto di accanimento terapeutico non può legittimare attività che direttamente o indirettamente, per loro natura o nelle intenzioni di chi li richiede o li pone in essere, configurino pratiche di carattere eutanasico o di abbandono terapeutico."
  • E, ovviamente, c'è il tema principale della lotta contro il cancro, che porta a riflettere sulla necessità di individuare sistemi più efficaci per curare questo tipo di malattie. Il che, farebbe parlare nuovamente delle cellule staminali che, secondo recenti studi, potrebbero essere alla base per poter curare direttamente le cellule malate senza la necessità di trapianti o di "copie genetiche", e soprattutto si andrebbero finalmente a sostituire le attuali tecniche invasive (non troppo efficaci) che bombardano l'intero organo/organismo malato, portando a conseguenze e sofferenzze ormai risapute. Invece di bloccare la ricerca, forse sarebbe il caso di incentivarla (non senza controllo) affinché, grazie alle cellule staminali, si riesca a circoscrivere l'intervento alle sole cellule già malate. Sarebbe una svolta significativa.
Insomma, ottimo film, ottime interpretazioni, e ottimi i tanti spunti di riflessione.
Consigliato.