giovedì 11 febbraio 2021

Evita (1996)

Ad inizio anno in tv è stato trasmesso in tarda notte il film del 1996 “Evìta”. Il film viene catalogato come “musical” anche se è molto più vicino all' “opera popolare” in quanto è totalmente cantato e senza balletti e coreografie tipiche dei musical. Estremamente rilevante per la figura che prova a raccontare, Eva Perón, sia per il cast d'eccezione: Madonna (anche se qualcuno ebbe da ridìre sul suo ingaggio per la sua figura che all'epoca era considerata troppo controversa) ed Antonio Banderas (come narratore).

Tra i premi, un Oscar per la miglior canzone originale (“You must love me”), Blockbuster Entertainment Award per la “Favorite Song from a Movie" (“Don't cry for me Argentina”), Golden Globe per la Miglior Attrice (Madonna, il primo Golden Globe in carriera e uno dei massimi riconoscimenti cinematografici, vinto nel 1997, oltre che uno dei pochi ricevuti in un settore diverso da quello musicale; il secondo Golden Globe è stato nel 2012 però per la Miglior Canzone Originale nel 2012, “Masterpiece”), Miglior Film e Miglior canzone originale (“You must love me”), Guinness World Record per il maggior numero di cambi costume in un film (85 cambi...), e vari altri riconoscimenti.

Il film è di una sicura rilevanza per tutta una serie di ragioni, tra cui:

  • Lo stile “Opera popolare” (sembra infatti discostarsi molto dalla versione teatrale del 1978 e forse può essere quasi considerato un precursore dell'Opera popolare visto che il film è del 1996 mentre il concetto di “Opera popolare” si concretizza con “Notre Dame de Paris” di Plamondon e Cocciante)
  • L'importanza della figura che “tenta” di raccontare: Eva Perón.
  • L'impeccabile interpretazione di Madonna che le è valsa uno dei più importanti riconoscimenti non musicali della sua carriera.

L'unica pecca è probabilmente quella continua allusione propagandistica che si percepisce dalla pellicola che "sembra" tentare di screditare la figura di Evita e di Perón.

Da un lato si racconta di come una “reietta” della società argentina, rinnegata dalla borghesia, esclusa, una degli “ultimi” del Paese, in qualche modo giunge ai vertici della Società. Ma dall'altro lato in continuazione si insinua che ci sia una falsità di Evita e di Perón: ogni atto, ogni relazione, ogni gesto, viene presentato come un'azione di facciata per raggiungere il potere, lo sfarzo, per raggirare il popolo e ottenerne indebitamente il consenso. Ed ecco che quindi il matrimonio tra i due viene rappresentato come una macchinazione: secondo il film, lei abborderebbe di proposito Perón solo per “conquistarlo” per averne dei benefici, ma anche lui approfitterebbe di lei per sfruttare il consenso popolare che lei è in grado di ottenere. Diritti dei lavoratori, delle donne, del popolo, fondazioni caritatevoli, lotta ai privilegi dell'aristocrazia... Tutto viene presentato come una continua facciata che nasconde un doppio fine, una grande illusione solo per far sognare il popolo e detenere il potere.

Quindi, da un lato racconta (frettolosamente?) una parte della storia di un personaggio pubblico tanto amato dalla gente argentina e di un certo rilievo storico mondiale, ma dall'altro lato insinua che l'immagine tanto amata fosse in realtà una finzione di un'arrampicatrice sociale che è al contempo sfruttata per detenere il potere raggirando il popolo!

Con il finale strappalacrime si riesce a confondere le idee, così lo screditamento viene messo in secondo piano e si finisce solo per il dispiacersi per “la fine di una favola” (l'ultima tra gli ultimi che riesce a raggiungere la vetta ma che muore quando è ancora all'apice del successo).

Se non ci fosse tutta questa propaganda statunitense, palesemente tanto contraria a Perón e ad Evita, sarebbe un grandissimo film. Di sicuro interesse storico-culturale, purtroppo ogni giudizio su performance e contenuti si scontra con l'astio politico che traspare per tutta la pellicola facendolo diventare un film di propaganda “anti-indipendenti-dagli-stati-uniti”...

Difficile non accostarlo a film come “Olympia” della Germania del 1938: grande film a livello tecnico-teorico, estremamente discutibile sotto l'aspetto politico-culturale.

GIUDIZIO

  • Personaggi: mezza stella. Ottimi attori, ottime interpretazioni, ottimi personaggi, se non fosse che vengono chiaramente mostrati volutamente falsi.
  • Trama: mezza stella. Ottima trama, sull'ascesa verso le stelle da parte di una degli ultimi tra gli ultimi, se non fosse che ogni relazione, ogni azione, anche benefica, ogni gesto, vengono presentati come di facciata per raggirare il popolo.
  • Cultura: mezza stella. Pregevole il fatto di precedere la nascita dell'Opera popolare, rappresentando completamente in musica una storia drammatica che ha ben poco a che vedere con le svolazzanti commedie statunitensi tipo Grease (perciò il genere musical è poco adatto in questo caso). Ottima la storia che prova a raccontare, le difficoltà che ha affrontato Evita prima di raggiungere la vetta per poi morire prematuramente. Tutto ottimo, tutto interessante... se non fosse che è evidentemente un film di propaganda! Che tenta di instillare nelle menti il concetto che l'idea tanto positiva che il popolo ha di Evita era, secondo gli autori del film, soltanto una farsa per raggirarli, uno sporco stratagemma dell' “odiato” (dagli statunitensi) Perón.
  • Godibilità: mezza stella. Bella storia, bel ritmo, belle interpretazioni attoriali e canore... Il tutto non godibile appieno per quel senso di propaganda e per le continue allusioni malevole che rovinano il film.
  • Valore aggiunto: mezza stella. Di sicuro valore storico-culturale, ma anche in ottica negativa in quanto di propaganda, per cui ogni punteggio anziché pieno non può che essere dimezzato...

TOTALE: due stelle e mezzo. http://www.google.it/images/sy-star-on.gifhttp://www.google.it/images/sy-star-on.gifhttp://www.google.it/images/sy-star-half.gifhttp://www.google.it/images/sy-star-off.gifhttp://www.google.it/images/sy-star-off.gif

Dispiace per Evita e per Madonna. Comunque molto interessante. Bisogna saperlo leggere.