martedì 27 luglio 2010

Laureata ... e adesso?

Post grad

(Laureata... e adesso?)

Film distribuito negli Stati Uniti il 21 agosto 2009, e giunto in Italia solo dal 9 luglio 2010 (quasi un anno dopo), vede protagonista Alexis Bledel, l'attrice divenuta famosa con "Una mamma per amica" ("Gilmore Girls" in originale).

Il film teoricamente tratta delle difficoltà dei giovani nel trovare lavoro.

TRAMA:

Una neolaureata piena di speranze tenta di entrare nel mondo dell'editoria. Vistasi rifiutare tutte le domande di assunzione, da disoccupata è costretta a tornare a vivere con la sua famiglia. Intanto il suo migliore amico spera che il loro rapporto si trasformi in qualcosa di più.

LA FRASE:

“Questo si crede Hollywood” - Il produttore d'ultima categoria ironizza così sul licenziamento del regista che non si piega alle sue ridicole richieste per una pubblicità. Autocelebrazione di Hollywood....

RIFLESSIONI:

La tematica del precariato riveduta dalla propaganda autocelebrativa hollywoodiana.

Raccontato nel classico stile hollywoodiano globalizzato (incentrando l'intero film sui problemi personali e psicologici della protagonista e sulle sue relazioni personali, tra depressione per le mancate assunzioni, i problemi familiari, il triangolo amoroso...), alla fine resta poco spazio per approfondire i problemi della società statunitense (e conseguentemente, anche della società Occidentale e capitalista):

  • il mancato anello di congiunzione tra Università e mondo del lavoro,
  • l'abbandono dei giovani talenti,
  • la precarietà e la disoccupazione,
  • i problemi di chi vive in una società che si disinteressa dei propri cittadini non tutelandoli,
  • i giovani laureati costretti a tornare a dai genitori per vivere (soprattutto chi ha una famiglia che può riaccogliere il figlio disoccupato senza grandi problemi),
  • la perdita d'indipendenza delle nuove generazioni....


Anzi, tutti i punti critici della società statunitense vengono rigirati in modo propagandistico, iniziando il film insinuando che le mancate assunzioni della protagonista siano dovute alla protagonista stessa, troppo poco convinta di essere assunta.

  • La tesi del film sarebbe che la protagonista è pessimista e per questo “non combina alcunché di buono”. E' la strategia del capitalismo...

Successivamente, quando la protagonista non accetta di fare la commessa, si vuole insinuare che la disoccupazione è dovuta al fatto che la protagonista non ha realmente voglia di lavorare, perché altrimenti un qualunque lavoro l'avrebbe trovato. Non importa se era specializzata in qualcos'altro.

  • La tesi del film è che, se si vuol lavorare bisogna accettare qualunque cosa venga offerto. Un po' come è accaduto anche con gli operai della FIAT di recente... O gli schiavi moderni laureati che finiscono nei call-center. Cittadini-consumatori, schiavizzati-sfruttati, non tutelati dallo stato, in balìa di capitalisti in cerca di profitto.

Poi c'è l'assunzione come assistente del regista vicino di casa.

  • La tesi del film probabilmente è che per essere assunti non servono le capacità ma le conoscenze. Tipico sistema criminale.

Dopo aver perso il lavoro a causa dei contrasti del regista col produttore, arriva la crisi d'amore: l'amico si allontana, il regista lascia gli Stati Uniti. Solo a questo punto alla protagonista viene offerto il posto di lavoro nell'editoria che aveva sempre sognato.

Deve fare una scelta: il lavoro della sua vita o l'amore?

La grande conquista dell'emancipazione femminile spacciata come una possibilità egoistica della donna.

  • Se sceglie il lavoro resta sola;
  • se sceglie l'amore deve seguìre l'uomo rinunciando alle proprie conquiste e al proprio successo personale e adattarsi.

Le conquiste dell'Ottocento distrutte e storpiate dal capitalismo.

Come dice Massimo Fini, in passato con uno stipendio si poteva mantenere in modo dignitoso un'intera famiglia, mentre adesso due stipendi bastano a mala pena per tirare avanti; poi si fa anche questo tipo di propaganda...

COMMENTI:

Trama: mediocre. Per tutti i punti appena elencati.

Personaggi: a parte la protagonista (interpretata da Alexis Bledel, famosa grazie al telefilm "Una mamma per amica", "Gilmore Girls" in originale; ma che comunque è un personaggio costruito in base al messaggio capitalista che si vuole dare), la famiglia statunitense è isterica, consumista, stupida, conformista.

Godibilità: guardabile, per quanto riguarda i globalizzati e/o gli adolescenti che si focalizzano sulla storia d'amore.

Cultura: infimo livello. Film di propaganda, globalizzato, capitalista-conformista, pretestuoso, manipolatore, ipocrita, ecc...


GIUDIZIO
Sconsigliato
http://www.google.it/images/sy-star-half.gif

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.